Un bozzo al gomito: può essere sarcoma? | Fondazione Umberto Veronesi

2022-08-03 09:57:48 By :

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Sono una donna di 61 anni. Ho scoperto per caso mettendomi la crema che ho un bozzo esattamente sotto al gomito di circa 3 cm. Molle elastico cioè si prende bene tra le dita. Sembrerebbe una borsite dalle immagini ma non mi fa per niente male. Ho pensato allora a un lipoma. Poi ho letto proprio qua che esistono i sarcomi del tessuto molle e mi sono preoccupata. I sarcomi possono venire in quella zona dove non c’è tessuto grasso? Potrebbe essere un sarcoma dei tessuti molli? Capisco bene che non si può fare una diagnosi online! Ma è solo per capire. E anche da che medico lo dovrei fare vedere? Spero in una risposta.

Patrizia (domanda pervenuta tramite form L'Esperto risponde)

Risponde Vittorio Quagliuolo, Responsabile Unità Operativa di Chirurgia dei Sarcomi, Melanomi e Tumori Rari IRCCS Humanitas Research and Clinical Hospital

lei ha perfettamente ragione: non si possono fare diagnosi online, quindi il primo consiglio è rivolgersi al medico di medicina generale.

È il medico di famiglia, infatti, che dovrebbe fare una valutazione clinica ed eventualmente, dopo aver considerato tutte le altre ipotesi possibili, avanzare il sospetto di un sarcoma dei tessuti molli, rinviare ad esami per confermare o smentire la supposizione e, in base agli esiti, rimandare ad una struttura di riferimento.

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I sarcomi sono ubiquitari, possono cioè insorgere in qualunque distretto corporeo, in particolare a livello degli arti, compreso quindi il gomito. Possono svilupparsi anche dove non c’è tessuto adiposo poiché nascono dal tessuto di sostegno, il tessuto connettivo. Quindi un “bozzo” al gomito potrebbe in linea teorica e generale essere un sarcoma, ma assolutamente non ci sono elementi per ritenere il suo caso un sospetto concreto.

Inoltre ci sono molte altre ipotesi da valutare prima di ipotizzare un sarcoma. È quella che viene chiamata “diagnosi differenziale” e che spetta al medico che la visiterà. Ad esempio un lipoma, un tumore benigno del tessuto adiposo, è molto più frequente ed è relativamente semplice da diagnosticare con un esame clinico e successiva conferma ecografica. Poi ci sono i fenomeni infiammatori, come le borsiti, in genere dolorose, le cisti sebacee, gli ascessi e anche gli ematomi (che possono insorgere a seguito di un trauma o di una terapia anticoagulante). In linea generale è sempre bene far vedere al medico una formazione (un gonfiore o un “bozzo”) che supera i 5-6 centimetri e che aumenta nel giro di qualche settimana.

Ad una eventuale diagnosi di sarcoma si arriva quindi al termine di un percorso che include visita medica, ecografia, risonanza magnetica con mezzo di contrasto e biopsia.

I sarcomi dei tessuti molli sono tumori rari (se ne contano meno di sei casi ogni 100.000 abitanti l’anno) e complessi; ne esistono decine di tipologie diverse e riconoscerle e curarle efficacemente richiede un’elevata specializzazione. Per questo è importante rivolgersi a centri di riferimento con casistiche adeguate, dove il paziente viene preso in carico da un gruppo di lavoro multidisciplinare, come ormai accade per tutte le patologie oncologiche. Trattandosi, appunto, di malattie oncologiche rare, è fondamentale che i sarcomi dei tessuti molli vengano curati da medici con esperienza e coinvolti in comunità scientifiche che si confrontano costantemente, reti nazionali e internazionali che mettono in comune dati e risultati per offrire i migliori piani di trattamento possibili.

NB: Questi contenuti non intendono sostituire il ruolo fondamentale del medico. In caso di dubbi, non dimenticare il rapporto con il tuo curante.

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